Colle e il cristallo: la storia e il Museo

Ultima modifica 2 gennaio 2024

"...nulla persona possit portare vel vendere ad aliquam fornacem Bicchierorum de lignis silve comunis de colle..." 
"...nessuno possa portare o vendere a qualche fornace di Bicchieri della legna della selva del comune di colle..."

Archivio di Stato di Siena, Colle, 78.

Questa è la notizia più antica (anno 1331) che testimonia la sicura produzione di vetro a Colle, presente almeno dal XIV secolo.

La storia moderna dell'industria vetraria colligiana prese l'avvio nel 1820 con il vetraio francese Francesco Mathis con l'impianto di una fabbrica di "cristalli" nella parte bassa di Colle Val d'Elsa, dentro i locali del soppresso convento degli Agostiniani a fianco della chiesa appunto di S.Agostino.
La fornace, unica nel suo genere in Toscana, si distinse subito per i suoi "cristalli" assai più sofisticati dell'utilitaristico vetro verde impagliato che usciva dalle altre fornaci toscane.
La fabbrica possedeva anche un edificio attiguo dove gli articoli venivano arrotati cioè rifiniti e decorati con l'intaglio.
I "cristalli" prodotti a Colle Val d'Elsa a quel tempo non contenevano ancora ossido di piombo - l'ingrediente che dà alla miscela vetrosa la sua magica brillantezza e la totale acromaticità - come invece già avveniva per i cristalli inglesi e per quelli francesi.

Morto Mathis nel 1832, subentrò, come direttore della fornace divenendone poi l'unico proprietario, il bavarese Giovan Battista Schmid, attivo fino a poco prima nella fornace di S.Vivaldo, vicino a Montaione, e prima ancora ad Altare.
Sotto la guida del volitivo Schmid la fornace colligiana raccolse svariati successi a partire dalle numerose Esposizioni cui partecipò, prima tra tutte la medaglia d'oro ottenuta all'Esposizione Universale di Parigi nel 1855.

Giovan Battista Schmid tenne salde le redini dell'azienda fino alla sua morte avvenuta nel 1885.
Il duro contenzioso scatenatosi subito dopo tra gli eredi produsse un lungo periodo di instabilità che si concluse nel 1889 con la vendita dell'azienda ad Alfonso Nardi, industriale vetrario attivo nell'empolese.
Nel 1921 l'industriale Modesto Boschi, accogliendo le suppliche della popolazione di Colle prostrata dalla mancanza di lavoro dopo la chiusura della cristalleria di Nardi, prese in affitto dei locali e riaprì i forni.
Nell'immediato dopoguerra alle Vetrerie Boschi si intensificò la sperimentazione per la realizzazione della formula del cristallo al piombo, condotta nello stabilimento della "Fabbrichina": nel 1946 si riuscì a produrre una miscela con percentuali del 15-16% di ossido di piombo.

Nel 1963 dopo grandi investimenti e molte sperimentazioni a Colle Val d'Elsa, presso la Cristalleria La Piana, si riuscì a produrre un vetro contenente ossido di piombo in percentuali superiori al 24%: si trattava di un prodotto in grado di competere per brillantezza ed acromaticità con quello proveniente dall'Inghilterra, dalla Francia e dal Belgio dove la tradizione di vetro al piombo era plurisecolare.
Oggi il cristallo rappresenta a Colle una tra le più importanti realtà produttive, tanto che nella città si produce il 15% del cristallo di tutto il mondo ed oltre il 95% di tutto quello d'Italia.

Il Museo del Cristallo racconta tutta questa storia, con numerosi reperti e pezzi raccolti da collezioni pubbliche e private, nello stesso luogo ove sorgevano le Vetrerie Boschi.

MUSEO DEL CRISTALLO

Gestore del museo: Opera Laboratori
e-mail:  bookshopmuseodelcristallo@operalaboratori.com

Sede Museo: via dei Fossi 8a (ex Area-Boschi)
tel 0577/912776
e-mail:  bookshopmuseodelcristallo@operalaboratori.com

Il Museo sorge in uno spazio sotterraneo, nella zona dell'ex vetreria Boschi.
La sezione più estesa, dal titolo "Colle di Val d'Elsa: dal vetro al cristallo", ricostruisce il percorso compiuto dall'industria vetraria colligiana dal 1820, anno dell'impianto della prima fornace, fino alla piena realizzazione a Colle Val d'Elsa del cristallo al piombo avvenuta nel 1963; uno spazio è dedicato alla produzione preindustriale con alcuni reperti vitrei risalenti al XIV-XV secolo e riferimenti storici all'attività vetraria in Valdelsa nel Medioevo.
A Colle di Val d'Elsa si produce infatti oggi il 95% di tutto il cristallo d'Italia e quasi il 15% del cristallo di tutto il mondo.
Da ricordare che dal 1969 il cristallo è un materiale regolamentato da leggi europee secondo le quali esso deve possedere dei requisiti precisi tra cui la presenza in miscela di ossido di piombo non inferiore al 24% e l'indice di rifrazione della luce del 1,545.

Orari Museo

  • dal 01 marzo al 31 ottobre dalle 11.00 alle 17.00 tutti i giorni e festivi con un giorno di chiusura infrasettimanale;
  • dal 01 novembre al 24 dicembre dalle 11.00 alle 16.00  il venerdì, sabato e domenica e festivi;
  • 25 dicembre CHIUSO;
  • dal 26 dicembre al 06 gennaio dalle 11.00 alle 17.00 tutti i giorni e festivi con un giorno di chiusura infrasettimanale;
  • 1 gennaio dalle 12.30 alle 18.30;
  • dal 07 gennaio al 28 febbraio dalle 11.00 alle 16.00  il venerdì, sabato e domenica;

Ingresso
- Biglietto Intero: 8 Euro (comprende la visita ai due musei: Museo San Pietro e Museo del Cristallo
- Biglietto Ridotto: 5 Euro


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