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Riapre il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa

Dopo nove anni di chiusura, il Palazzo Pretorio torna a essere cuore culturale della città con un percorso immersivo nella storia e nell’arte contemporanea

Data :

10 novembre 2025

Riapre il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa
Municipium

Descrizione

Sabato 15 novembre 2025, alle ore 11:00, si terrà la cerimonia di inaugurazione del rinnovato Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” di Colle di Val d’Elsa, ospitato nello storico Palazzo Pretorio in via del Castello 42. Dopo nove anni di chiusura per lavori di adeguamento e restauro, il museo riapre al pubblico completamente trasformato nel concept e negli allestimenti, restituendo alla comunità uno degli spazi più identitari e simbolici della città.

All’inaugurazione interverranno:

  •          Piero Pii, Sindaco di Colle di Val d’Elsa
  •          Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana
  •          Gabriele Nannetti, Soprintendente ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  •          Alessandro Ricceri, Presidente della Fondazione Musei Senesi.

Seguirà la presentazione del progetto culturale a cura di:

  •          Daniele Tozzi, Assessore alla Cultura
  •          Enrico Maria Giuffrè, Funzionario archeologo SABAP
  •          Giacomo Baldini, Direttore dei Musei Civici e curatore scientifico del museo.

Nel pomeriggio, dalle ore 15:00, sono previste visite guidate gratuite a cura del Gruppo Archeologico Colligiano e attività didattiche per bambini e famiglie organizzate dall’associazione LaGorà APS.

Un nuovo polo culturale nel cuore del centro storico

Il progetto, firmato dall’architetto Gabriele Maria Pulselli e dal curatore Giacomo Baldini, ha trasformato il Palazzo Pretorio – crocevia tra via del Castello e piazza del Duomo – in un polo culturale “crossover” dove archeologia, trasformazioni urbane, memoria e arte contemporanea dialogano in un percorso unitario.
Il nuovo allestimento accompagna il visitatore in un viaggio immersivo nella storia millenaria di Colle di Val d’Elsa, dal paesaggio geologico alle necropoli etrusche, fino alle stratificazioni medievali e contemporanee.

Si tratta di una restituzione alla città di un Palazzo Pretorio vivo, che non conserva solo reperti ma racconta otto secoli di storia colligiana: dalle torri medievali alle necropoli etrusche, dal carcere al dialogo con l’arte contemporanea. Un museo accessibile e integrato nel tessuto urbano, investimento sulla memoria per una comunità che guarda al futuro.

Il concetto di crossover è la chiave del progetto: archeologia, paesaggio, memoria e contemporaneo si fondono in un percorso immersivo. Il museo diventa crocevia di storie e generazioni.

Palazzo Pretorio: otto secoli di storia cittadina

Costruito nel XIII secolo su torri gentilizie, tra cui quella dei Ghidotti, il Palazzo Pretorio ha ospitato nel tempo la sede del Comune, la dimora del Podestà, la prigione mandamentale fino al 1924 e la Pretura fino agli anni Cinquanta. La torre civica annessa crollò nel 1636.
Il museo nacque nel 1976 con l’acquisto della Collezione Terrosi; ampliato nel 1990 e riconosciuto come Museo Territoriale, è stato dichiarato Museo di rilevanza regionale nel 2012.

La chiusura del 2016 ha consentito un intervento di manutenzione straordinaria e una profonda revisione museologica: il nuovo allestimento non si limita a esporre reperti etruschi, ma racconta l’intera storia della città, valorizzando affreschi, viste panoramiche e spazi pubblici.

Un museo aperto e accessibile

Il piano terra del Palazzo diventa un luogo di incontro tra città e museo: uno spazio pubblico liberamente visitabile, che connette il Giardino delle Arti, le Stanze della Memoria e il Piazzale della Misericordia.
Il Giardino delle Arti, riattivato già negli ultimi anni, ospita in modo permanente la scultura Concrete Block di Sol LeWitt, realizzata per la rassegna “Arte all’Arte” del 1997, e accoglie eventi, conferenze e proiezioni.
Le Stanze della Memoria, invece, conservano l’intensità dello spazio carcerario originario, offrendo un luogo di riflessione sulle tracce del passato attraverso le incisioni e i disegni lasciati dai detenuti.

Il nuovo percorso espositivo

Il percorso museale parte dal secondo piano e si sviluppa “a ritroso” verso il presente, ribaltando la consueta logica cronologica. Si inizia dalla storia naturale e dalla formazione del paesaggio, per poi attraversare Preistoria, Età etrusca e periodo romano, fino al Medioevo e ai dialoghi con la città contemporanea.
Il salone centrale al piano nobile, con i suoi affreschi restaurati, rimane volutamente vuoto: uno spazio civico dedicato all’accoglienza della comunità e agli eventi temporanei.

Con questo allestimento si è voluto superare il concetto di esposizione tradizionale per creare un’esperienza educativa e immersiva. Il visitatore attraversa la storia di Colle come dentro a un racconto, dove reperti, paesaggio e memoria dialogano per restituire alla città la sua narrazione più autentica.

Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2025, 14:03

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